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Una dieta iposodica è un approccio dietetico concentrato sulla riduzione del consumo di sodio, contenuto nel comune sale da cucina. Difatti, il sodio è un minerale che si trova in molti alimenti, perlopiù in quelli elaborati, e viene aggiunto in dose alticce negli alimenti lavorati e confezionati sotto forma di conservante ed esaltatore di sapidità.

Sebbene il sodio sia necessario per il corretto funzionamento del nostro organismo, un consumo eccessivo ha un risvolto negativo sulla nostra salute, in particolare nel sistema cardiovascolare. Per questo motivo è importante sapere cosa mangiare durante la dieta iposodica, onde evitare di ingerire inconsapevolmente quantità di sale nasconde nei cibi.

A rimetterci è il motore del nostro organismo, ossia il cuore.L’ipertensione, le malattie cardiache e l’ictus sono delle condizioni che si manifestano a casa di un elevato apporto di sodio, in quanto aumentando la pressione sanguigna, il cuore viene messo sotto pressione e reagisce portando allo sviluppo di queste patologie di origine cardiovascolare.

Conosciamo i suggerimenti forniti dalla dieta iposodica

Seguendo una dieta a basso contenuto di sodio, è possibile promuovere una migliore salute del cuore. Il principio di una dieta iposodica è quello di limitare la quantità di sale e di alimenti ricchi di sodio nei pasti quotidiani. Ciò include evitare l’ingerenza di cibi elaborati e confezionati nel nostro regime alimentare quotidiano, i quali spesso nascondono l’elemento salino in notevoli quantità. Pertanto, si consiglia di optare per frutta e verdura fresche, cereali integrali, proteine magre, erbe e spezie per esaltare il sapore dei pasti.

Rispetto a una dieta normale, la dieta iposodica riduce significativamente la quantità di sodio consumata nel quotidiano. Sebbene non esista una definizione universalmente accettata di dieta “normale”, in genere ci si riferisce a un modello alimentare equilibrato e vario che soddisfa le esigenze nutrizionali di ciascun individuo.

Ciononostante la differenza principale si limita l’assunzione giornaliera di sodio a un intervallo specifico, in genere circa 1500-2300 milligrammi (mg) al giorno, a seconda delle condizioni di salute e delle esigenze individuali. Ma soprattutto si pone l’accento sull’evitare di acquistare dei cibi ad alto contenuto di questa sostanza, come le carni lavorate, le minestre in scatola, gli snack salati e i fast food. Al loro posto si sostituiscono alimenti freschi e integrali, e si scelgono dei metodi di cottura senza l’aggiunta di sale.

Benefici immediati con la riduzione del sale nel quotidiano

Una dieta povera di sodio riduce i livelli di pressione sanguigna, diminuendo le probabilità di sviluppare gravi condizioni di salute come l’ipertensione arteriosa, la quale a sua volta aumenta il rischio di malattie cardiache e ictus. Oltretutto, una dieta iposodica previene le malattie cardiovascolari, anche per chi ne è già soggetto, in quanto aiuta nella gestione della condizione medica e limita la possibilità del manifestarsi di ulteriori complicazioni.

Inoltre, questo modello dietetico porta a una perdita di peso e a un miglioramento della funzione renale. Non a caso, un’elevata assunzione di quantità saline è spesso associata alla ritenzione di liquidi, che causa aumento di peso e gonfiore. Riducendo l’apporto di sodio, si favorisce la perdita di peso, poiché si ha una corretta eliminazione dei liquidi in eccesso evitando la ritenzione degli stessi. Questo drenaggio continuo favorisce la salute dei reni prevenendo le complicanze della loro funzionalità.

Ciononostante, alla riduzione del sale si deve aggiungere dell’attività fisica da svolgere con regolarità. Per mantenere il peso forma sono utili anche gli esercizi di respirazione e di meditazione, come quelli praticanti con la mindfulness, in quanto accresce la volontà e la consapevolezza verso un regime di vita sano.

Come adattarsi alla dieta iposodica: le dritte degli esperti

L’adattamento a una dieta iposodica è impegnativa, soprattutto per chi abbonda con il sale. Tuttavia, con le conoscenze e le indicazioni giuste è possibile fare gli aggiustamenti necessari. In primis, dobbiamo imparare a leggere le etichette degli alimenti, illustrate nella dicitura del contenuto di sale per porzione.

È essenziale tenere sotto controllo questo numero, poiché influisce direttamente sull’apporto di sodio. Familiarizzare con i diversi termini utilizzati per etichettare il sodio, come sale, cloruro di sodio o glutammato monosodico (MSG) è possibile fare scelte più informate e in linea con la dieta iposodica.

Prediligere il consumo quotidiano di frutta e verdura fresche e di stagione, che contengono i nutrienti essenziali come vitamine e minerali. Inoltre, i cereali integrali come la quinoa, il riso integrale e l’avena sono ottime scelte e vanno aggiunti al carrello della spesa.

Invece, i prodotti in scatola o surgelati, vanno selezionati quelli etichettati come “senza sale aggiunto” o “a basso contenuto di sodio”. Mentre le carni lavorate, come salumi e salsicce, contengono alti livelli di sodio. Meglio optare per tagli magri di carne bianca. Non aggiungiamo condimenti come la salsa di soia o il ketchup, bensì sperimentiamo con erbe aromatiche e spezie.

Una riduzione dell’apporto di sodio è benefica per la salute cardiovascolare, ma deve essere fatta con moderazione e sotto la guida di un medico. In alcuni casi, i soggetti affetti da determinate condizioni mediche potrebbero aver bisogno di seguire una dieta povera di sodio più rigorosa per gestire efficacemente la propria salute. Tuttavia, adottando una dieta iposodica,gli individui riescono così a seguire delle misure proattive volte a migliorare il loro benessere generale.

Di admin

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