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Google è il motore di ricerca più noto al mondo. Fornisce un servizio di straordinaria qualità, dimostrandosi sempre rapido e prestante.

Di fatto, chi effettua una ricerca in rete – ad eccezione delle località in cui Google non è disponibile – passerà proprio dal motore di ricerca di Mountain View, acquisendo le informazioni e i dati di cui necessita.

Tuttavia, va precisato che Google è tanto potente quanto intrusivo. All’interno del motore di ricerca, infatti, vengono salvate le ricerche effettuate dai vari utenti, con i dati relativi alla navigazione che lasciano una sorta di “traccia” online.

Ciò può dare fastidio, e può comportare la necessità, da parte degli utenti, di porre rimedio all’invasione della propria privacy.

A tal proposito, facciamo il punto della situazione in merito all’operatività del motore di ricerca – con riferimento, ovviamente, alle questioni inerenti la gestione della cronologia.

Come funziona la raccolta dei dati Google

Innanzitutto, è utile esaminare le modalità con cui Google fornisce i propri servizi.

Il motore di ricerca opera raccogliendo le informazioni in modo anonimo. La raccolta prevede la memorizzazione dei cookie, ossia stringhe di testo create dai server e inviati al browser in uso. I cookie hanno il “potere” di influenzare le ricerche online, fornendo annunci personalizzati e su misura dell’utente.

Oltre a ciò, è anche l’utente stesso a permettere a Google di operare “in libertà”. Ogni utente, infatti, al termine di una ricerca, potrebbe desiderare di tornare a visitare un sito interessato, e lo farà facendo affidamento sulla cronologia, nella quale i dati sono raccolti in maniera automatica.

Di per sé, la raccolta dei dati da parte di Google, al fine di inviare annunci personalizzati, può risultare fastidiosa: ci si sente un po’ come se si fosse sotto osservazione.

Di contro, l’uso del motore di ricerca in qualità di archivio torna estremamente utile: l’utente desideroso di visitare nuovamente un sito specifico non dovrà fare altro che recarsi nella cronologia e cercare l’indirizzo desiderato, per poi procedere nelle prassi di navigazione.

La visualizzazione della propria cronologia

Quanto descritto in precedenza è reso possibile dalle funzionalità di Google. Il motore di ricerca, infatti, registra l’attività web dei propri utenti, consentendo loro di salvare i propri dati relativi alla visita dei vari siti internet. Ciò vale per qualsiasi dispositivo in cui l’utente abbia effettuato l’accesso all’account Google, indipendentemente dal fatto che si tratti di uno smartphone, un tablet o un PC.

Già, ma come vedere la cronologia del proprio account?

La procedura è molto semplice. L’utente non dovrà fare altro che accedere nel proprio spazio personale Google, per poi visitare l’area dedicata all’attività online.

Da qui, si avrà la possibilità sia di attivare la memorizzazione della cronologia, sia di visualizzarla in caso di attivazione avvenuta in passato.

La navigazione nella sezione della cronologia

L’utilizzo della cronologia Google è relativamente semplice. L’utente potrà scorrere i risultati presenti nella finestra aperta, e da lì potrà anche ricercare i propri indirizzi digitando direttamente il nome del sito o della pagina visitata in passato.

I risultati sono elencati in ordine cronologico, dal più recente al meno recente, e l’utente è libero di scorrere verso l’alto o verso il basso alla ricerca di ciò che gli interessa.

Vi è anche la possibilità di cancellare i dati in modo pratico, scegliendo se rimuovere qualsiasi informazione ricercata o, al contrario, effettuare una scrematura dei contenuti da eliminare.

Per far ciò, sarà necessario selezionare gli elementi desiderati, attivando la spunta accanto agli indirizzi presi in esame. Infine, sarà sufficiente cliccare su “Elimina“, in alto a destra.

Di admin