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Ognuno di noi ha un vissuto, una storia da raccontare, un’esperienza che segna, in modo inevitabile. E quante volte ci siamo chiesti come possiamo crescere personalmente? Quante volte, magari di sera, quando i pensieri si fanno più “intensi”, ci siamo fermati a leggere le storie degli altri per trovare ispirazione, o magari spunti preziosi per cambiare la nostra esistenza? Possiamo suggerirvi un sito a riguardo, ovvero InViaggio.net, che si occupa di crescita personale con l’aiuto delle esperienze personali di Eder Cappelli.

Crescita personale, perché le storie degli altri ci ispirano così tanto?

Tutti noi cresciamo, è inevitabile: la vita non si ferma, non si arresta, ma riparte, continuamente. Ma c’è qualcosa che esula dal tempo stesso e che segue un concetto di tempo a parte: la crescita personale. Che può avvenire in modo diverso per tutti, perché non tutti sono pronti a “crescere” o “evolversi” nello stesso momento. Eppure, osservando le sfide e i successi vissuti dalle persone che hanno raggiunto ciò che desiderano, possiamo imparare dalle loro esperienze e applicare le loro lezioni alle nostre vite.

Molte storie ci mostrano come superare gli ostacoli, affrontare le paure e cercare il nostro scopo nel mondo, quel senso che non sempre ci è chiaro sin da subito. Ma ascoltando le testimonianze di coloro che hanno già raggiunto grandi cose, possiamo sentirci motivati a perseguire i nostri obiettivi e superare le nostre limitazioni. Del resto, c’è un motivo se le storie degli altri possono cambiarci e motivarci: sin dall’infanzia, ci siamo abituati ad ascoltare storie che ci insegnano importanti lezioni di vita. L’impatto delle storie, però, non si ferma all’infanzia con le favole, perché anche da adulti continuano ad avere un’importanza da non sottovalutare, in quanto ci coinvolgono emotivamente e ci permettono di identificarci con altri. Ci danno speranza e ci fanno capire che non siamo soli nelle nostre lotte. Che – molto probabilmente – quello che stiamo vivendo può essere superato, perché altri ci sono riusciti.

InViaggio.net, la storia di Eder Cappelli

Si può uscire dalla zona di comfort e affrontare nuove sfide? La risposta è assolutamente sì. Possiamo, anzi dobbiamo farlo. Le storie ci insegnano che il successo o la felicità non sono riservati a pochi fortunati, ma possono essere raggiunti da chiunque abbia la determinazione e la volontà di perseguire i propri sogni. Per questo motivo vogliamo suggerire assolutamente di leggere il sito di Eder Cappelli: su InViaggio.net è possibile trovare numerosi articoli che possono ispirare, ma non solo. Perché dando un’occhiata alla sua vita, salta subito all’occhio il suo percorso fatto di tanta determinazione e di sfide incredibili.

Il blog, che ha scelto di aprire su consiglio di alcuni amici, è nato proprio con l’obiettivo di condividere la sua storia, per mostrare a tutti che è possibile “costruirsi un paracadute” per “sopravvivere all’atterraggio”. Come spiega Cappelli, “nulla è scolpito nella pietra”. Qualsiasi piano può sempre cambiare. La sua storia, del resto, è legata agli incidenti che ha avuto, il primo a 18 anni, quando ha perso la mano destra sul lavoro: lavorava come tipografo.

Poi, ha trovato la forza di alzarsi, combattere, ricominciare, sposandosi con Angela, un lunghissimo matrimonio. Ha dovuto poi ricominciare ancora, quando ha avuto un’emorragia cerebrale, finendo in terapia intensiva. Ma la vita non ha smesso di metterlo alla prova: poi il tumore alla prostata, il divorzio con Angela dopo 40 anni, il trasferimento in Messico, l’apertura di un nuovo ristorante, il matrimonio a Las Vegas con Nancy.

Non ha mai smesso di lottare. La sua è una storia di enorme forza e speranza per tutti coloro che vogliono intraprendere quel viaggio metaforico di crescita personale. Perché, sì, non possiamo negarlo: storie come quella di Eder Cappelli ci fanno capire che la vita non si ferma. Che gli ostacoli ci sono – e probabilmente ci saranno sempre – ma, alla fine del buio, c’è sempre un nuovo giorno. C’è sempre il sole. Ed è proprio quel giorno, sotto quel sole, che la vita riparte.

Di admin

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