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Hai mai sentito il termine repair economy? I consumatori non vogliono più solo spendere per acquistare, ma anche (e soprattutto) per riparare. E ci stiamo riferendo in particolar modo ai dispositivi elettronici: perché buttare, quando è possibile recuperare? Una domanda interessante, che genera anche un dibattito, non solo economico, ma ecologico. La crescente attenzione verso l’ecologia e il sostegno al pianeta ci ha portati a ricercare sempre di più, magari, un laboratorio riparazioni informatiche.

Perché, sì, è indubbio: ormai la tecnologia fa parte della nostra vita. Al punto che siamo quasi assuefatti dal suo “potere”: il PC, il tablet, lo smartphone. Dispositivi che ci permettono di tenerci in contatto con i nostri amici, o magari di lavorare. Ma, quando c’è un problema al dispositivo, sono sempre di più gli italiani che preferiscono riparare, anziché buttare. Scopriamo tutto su questa tendenza in crescita.

Il trend delle riparazioni: perché le persone acquistano sempre di meno (e perché è giusto così)

L’attuale crisi finanziaria ci ha portati a riscoprire la passione per il riciclo, per il fai da te e, sì, anche per le riparazioni. Sostanzialmente, non è una novità: in un momento di crisi, i consumatori riscoprono il piacere per il risparmio. E naturalmente il PC o lo smartphone hanno un costo non da poco, che può pesare indubbiamente sul budget di una famiglia.

Ma non dobbiamo farne solo una questione economica. In questo periodo storico, infatti, sono sempre di più i consumatori che si stanno concentrando sull’ambiente. Sul fatto che, ormai, tutti – chi più, chi meno – stiamo sprecando effettivamente troppo. Ma, diciamocelo, la domanda alla fine ha anche senso: perché acquistare un nuovo PC quando potremmo farlo riparare? Perché contribuire allo spreco ambientale?

L’impatto della tecnologia sull’ambiente

Tutti vorremmo cambiare PC ogni anno, ma è davvero fattibile? Vogliamo porre l’accento su una questione: un PC richiede diverse materie prime per essere realizzato. Vi sembra possibile da sostenere? Eppure, è così. Ogni nuovo PC ha un impatto sull’ambiente, e non è poco.

I rifiuti elettronici, infatti, fanno parte di una categoria che è inevitabilmente destinata ad aumentare, non solo da parte dei produttori, ma anche dei consumatori. C’è un ulteriore concetto da approfondire, che è quello della fashion electronic: la tecnologia non è più solo una necessità, ma – purtroppo – è diventata anche una moda. E le mode, si sa, per restare al passo, richiedono troppi sacrifici, non solo di denaro, ma anche ambientali.

Il settore tech e la passione per il ricondizionato

Come dovremmo comportarci da consumatori? Prima di tutto evitare di buttare via un telefono o un PC che “ha un problema”, “non si accende più”, “non funziona”. Perché magari potrebbe ancora funzionare, ma non lo possiamo sapere, perché di fatto non siamo esperti in riparazioni elettroniche.

A tal proposito, un’ulteriore opportunità di risparmio è offerta dal settore dei prodotti ricondizionati e garantiti: in caso di smartphone o PC davvero datati e lenti, c’è sempre la possibilità di evitare di spendere troppo, prediligendo un prodotto ricondizionato, come nuovo.

Laboratorio riparazioni informatiche, a chi rivolgersi?

La tendenza attuale indica – in modo netto – un aumento quasi spropositato dei costi. I device nuovi sono tecnologici, super, smart, ma costano. E le famiglie non sempre possono sostenere costi simili. Per questo motivo si cerca la strada della riparazione: il PC che magari sembra irrecuperabile può ancora durare parecchi anni.

Lo spiega itRepair, Officina Informatica, che negli ultimi anni si è occupata di riparare device che, con il giusto upgrade e spese contenute, possono sicuramente tornare a livelli di prestazioni efficienti, che non rallentano il lavoro in alcun modo. Sono tanti i problemi perfettamente risolvibili: naturalmente, l’importante in questo caso è affidarsi a tecnici specializzati, che usano gli strumenti giusti per effettuare le riparazioni.

Spingere per la rottamazione, anziché per la riparazione, non sempre è una strada percorribile: per questo motivo, rivolgersi a una officina informatica è un’ottima idea. Oltretutto, l’officina si occupa da ben 17 anni di assistenza informatica, e i loro servizi non sono rivolti solo ai privati, ma anche alle aziende e ai rivenditori del settore.

Di admin

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