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Il radon, un gas radioattivo naturale, rappresenta una delle principali minacce per la qualità dell’aria negli ambienti chiusi. La sua presenza in edifici residenziali e commerciali può causare seri problemi di salute, rendendo necessario un intervento tempestivo e mirato.

Di sicuro molte persone nel corso degli ultimi anni si sono informate sul risanamento del radon proposto da Harmat SRLS, un’azienda specializzata in interventi di bonifica ambientale, proprio perché sono consapevoli dell’importanza dell’argomento.

Cos’è il radon e perché è necessario il risanamento

Il radon è un gas naturale, inodore e incolore, che si forma dalla disintegrazione dell’uranio presente nel terreno e nelle rocce. Può penetrare negli edifici attraverso crepe, giunti strutturali o sistemi di drenaggio, accumulandosi negli spazi chiusi.

Essendo radioattivo, il radon è considerato un agente cancerogeno per l’uomo, in particolare per il rischio di tumore ai polmoni.

Il risanamento del radon è fondamentale per ridurre i livelli di gas negli ambienti contaminati, proteggendo così la salute degli occupanti. Un intervento tempestivo permette di prevenire esposizioni prolungate e garantire la sicurezza degli spazi abitativi e lavorativi.

Identificare la contaminazione da radon negli edifici

Per intervenire efficacemente, è necessario identificare la presenza di radon negli edifici. I metodi di rilevamento includono dispositivi passivi come dosimetri e strumenti elettronici attivi per misurazioni continue. Le concentrazioni di radon vengono espresse in Bq/m³ (Becquerel per metro cubo), con valori superiori a 200 Bq/m³ considerati pericolosi in molti Paesi europei.

Un’analisi accurata è il primo passo per comprendere la gravità del problema e pianificare il risanamento del radon. Questa fase è cruciale per scegliere la tecnica di intervento più adatta alla situazione specifica.

Valutazione preliminare: il primo passo verso il risanamento

La valutazione preliminare di un edificio è essenziale per determinare le vie d’ingresso del radon. Gli esperti esaminano il suolo, le fondamenta, le crepe e i sistemi di ventilazione per individuare i punti critici.

Questa fase influenza la scelta delle tecniche di risanamento, permettendo di personalizzare gli interventi in base alle caratteristiche dell’edificio. Una valutazione accurata può anche ridurre i costi complessivi, evitando soluzioni inefficaci o eccessivamente invasive.

Tecniche di depressurizzazione del suolo (ASD)

La depressurizzazione del suolo, nota anche come Active Soil Depressurization (ASD), è una delle tecniche più efficaci per il risanamento. Consiste nell’installare tubazioni sotto le fondamenta dell’edificio, collegate a un ventilatore che aspira il radon dal terreno e lo espelle all’esterno.

Questo metodo è particolarmente efficace in edifici con cantine o platee di cemento, garantendo una significativa riduzione della concentrazione di radon. Tra i suoi vantaggi, spiccano la rapidità di azione e la possibilità di monitorare costantemente i risultati.

Sistemi di ventilazione per il controllo del radon

La ventilazione rappresenta un’altra soluzione per ridurre i livelli di radon negli ambienti interni. Esistono due tipi principali: la ventilazione naturale e quella meccanica.

  • Ventilazione naturale: consiste nell’aprire finestre e porte per favorire il ricambio d’aria. È una soluzione economica ma meno affidabile, poiché dipende dalle condizioni atmosferiche.
  • Ventilazione meccanica: prevede l’installazione di impianti che forzano il ricambio d’aria, garantendo un controllo più efficace e continuo.

La scelta tra le due opzioni dipende dalle esigenze dell’edificio e dal livello di contaminazione.

Sigillatura: una misura complementare essenziale

La sigillatura di crepe e fessure nelle fondamenta e nelle pareti è una misura complementare indispensabile durante il risanamento del radon. Sebbene non sia sufficiente da sola per risolvere il problema, riduce significativamente le vie d’ingresso del gas.

Tra i materiali più utilizzati vi sono sigillanti siliconici, malte e schiume poliuretaniche, che garantiscono una chiusura ermetica delle aperture. Questo intervento migliora l’efficacia delle altre tecniche di bonifica.

Pressurizzazione dell’edificio come strategia di risanamento

La pressurizzazione positiva consiste nel creare una leggera pressione all’interno dell’edificio per impedire al radon di entrare. Questo approccio si realizza installando sistemi di ventilazione che immettono aria dall’esterno, mantenendo una pressione costante.

Tra i vantaggi, vi sono la riduzione immediata dei livelli di radon e la facilità di implementazione. Tuttavia, questa tecnica può aumentare i consumi energetici, rendendola meno adatta in edifici con basse prestazioni energetiche.

Soluzioni di risanamento per diverse tipologie di edifici

Il risanamento del radon deve essere adattato alla tipologia dell’edificio.

  • Case unifamiliari: Le tecniche come la depressurizzazione del suolo e la sigillatura sono spesso sufficienti
  • Condomini: Richiedono interventi più complessi, poiché il radon può penetrare da più punti.
  • Edifici commerciali: La priorità è garantire la sicurezza di ampi spazi frequentati da molte persone, utilizzando sistemi di ventilazione avanzati e pressurizzazione.

Ogni soluzione deve essere calibrata in base alle caratteristiche strutturali e all’uso dell’edificio per garantire risultati ottimali:ed ecco perché quando si decide di acquistare una casa bisognerà prendere in considerazione e informarsi su questi aspetti.

In definitiva il risanamento del radon rappresenta un investimento fondamentale per la salute e la sicurezza degli occupanti. Grazie a tecniche mirate come la depressurizzazione del suolo, la ventilazione e la sigillatura, è possibile ridurre efficacemente i livelli di questo gas nocivo, proteggendo gli ambienti e prevenendo gravi rischi sanitari.

Di admin

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